il facocero

In questo articolo voglio presentarvi un animale simpatico, vivace e sempre seguito con il sorriso. Un animale di piccola taglia, ma che tutti noi conosciamo e spesso abbiamo occasione di incontrare durante i nostri safari africani presente in praticamente tutti i paesi e parchi nazionali ma non solo: il facocero. Assieme ad Alice, cerchiamo di conoscere qualche curiosità sul facocero e qualche nozione interessante anche per vederlo con occhi diversi, la prossima volta, ma sempre con il sorriso. Ironicamente voglio ricordare a tutti che in italiano si chiama Facocero e non Pumba, ma capisco che l’impatto mediatico del cartone animato ha creato un pò di confusione.

Cosa mangia il facocero e quanto corre

Il facocero è uno degli animali classici che si incontra con piacere e facilità durante i safari. È simpatico vedere come mangia in ginocchio scavando nella terra alla ricerca di radici, nutrendosi anche d’erba, bulbi e frutta. Ma i facoceri non hanno una dieta specifica, ma anzi hanno un’abitudine davvero “peculiare”: per implementare il loro fabbisogno di sali minerali e calcio, i facoceri mangiano periodicamente frammenti d’ossa, terra e… feci; i cuccioli consumano le feci dei genitori per difendere la loro giovane flora batterica.Spesso raggruppato in famiglie con i piccoli, lo si vede fuggire correndo dove può raggiungere i circa 45 km/h, con la coda ritta ad ogni minimo presentimento di pericolo. Questa reazione per noi comica è in realtà un’azione muscolare involontaria attivata dal corpo nel momento della fuga e dell’imminente pericolo; la coda ritta è un chiaro “follow me sign”, un’indicazione per gli altri membri del gruppo di rimanere uniti e seguire… l’uno la coda dell’altro, specialmente quando la fuga avviene in erba alta e densa. Non sono territoriali e sfruttano anfratti o tane abbandonate per rifugiarsi e creare la loro tana. 

Il facocero e i cuccioli

I piccoli di facocero nascono dopo circa 170 giorni  e sono estremamente sensibili ai mutamenti climatici, sia caldi che freddi. Per questo motivo le mamme prediligono o realizzano loro stesse all’interno di questi anfratti dei bunker con lo scopo di isolare dal freddo e dall’eccessivo caldo africano i piccoli (il 50% dei cuccioli muore nelle prime 6 settimane a cause di cambiamenti climatici e predazione). MAI camminare spavaldamente di fronte a tane ed anfratti alla ricerca di animaletti, potreste trovarvi faccia a faccia con una mamma facocero desiderosa di proteggere i suoi cuccioli da intrusi!!! Difatti i facoceri, specialmente le femmine, si posizionano all’interno del loro rifugio in retromarcia, lasciando le loro possenti zanne (d’avorio) come biglietto da visita per predatori ed intrusi.

Cosa sono quelle cose sul muso?

Le “verruche” sul muso, che in realtà sono una stratificazione della pelle, sono un loro carattere distintivo che cambia da 2 per le femmine a 4 per i maschi. Le zanne sono i loro canini modificati, servono sopratutto per la difesa essendo un animale molto vulnerabile. Nonostante le zanne inferiori siano meno sviluppate e grosse di quelle superiori, sono quelle che potrebbero causare danni anche mortali ai nemici; ogni volta che il facocero apre e chiude la bocca queste zanne si affilano a contatto con quelle superiori diventando vere e proprie sciabole. 

Curiosità sul facocero

Dipendono molto dall’acqua e raramente si trovano lontani da pozze o fiumi. Questo anche perché cercano il fango per fare dei veri e propri bagni. Questo, oltre ad aiutarli a mantenersi freschi e termo-regolarizzarsi, serve al facocero come pulizia dai parassiti; le zecche e i parassiti oltre ad essere rimossi grattandosi piacevolmente contro rocce, termitai ed alberi, vengono anche rimossi dalle bufaghe, le quali non solo rimuovono questi antipatici passeggeri, ma aiutano i facoceri a riconoscere l’avvicinamenti di un possibile pericolo/predatore con i loro richiami di pericolo e allarmi. Un animale matriarcale, fortemente diurno (attivo soltanto durante il giorno per evitare la predazione durante la notte) dove vederlo correre nelle aperte praterie con i piccoli al seguito in cerca di riparo, è un classico durante i safari.

Il facocero, l’unico suino delle praterie africane, è un animale simpatico che ci accompagna spesso durante i safari. Meravigliosi sono quei esemplari anziani con la “barba bianca” lunga e le zanne possenti: e sono esemplari che raggiungono anche gli 80/90 kg. Ma fermarsi ad osservarlo mentre è in ginocchio cercando cibo, o che fugge al primo presentimento di pericolo oppure si rotola nel fango per pulirsi è davvero una quotidianità nel safari sempre gradita con il sorriso.

Voglio ringraziare Alice che mi ha aiutato a scrivere questo articolo e che ci ha aiutato a conoscere qualche nozione in più. Alice è una guida professionista che lavora in Africa da diversi anni e la sua collaborazione è preziosa per approfondire entrando in dettagli curiosi. Qui a lato trovate il link al suo blog e al suo profilo Instagram e se vuoi conoscere qualcosa in più su Alice e la sua storia clicca QUI.