Personalmente sono anni che frequento l’Africa in generale e sopratutto lo Zimbabwe e sono spesso a contatto con zone malariche dove, frequentando anche centri sanitari o aree densamente popolate, il rischio di contrarre la malattia è alto. Ho sempre fatto la “profilassi antimalarica” (chemioprofilassi) e NON ho MAI avuto controindicazioni o disturbi legati al medicinale e, rispettando anche piccole semplici “regole”, ad oggi non ho mai contratto la Malaria.
La domanda più frequente che ricevo riguarda proprio la malaria. Ho chiesto ad un grande esperto di spiegarci cos’è la malaria e di darci alcune info pratiche e utili per partire sicuri e senza preoccupazioni.
Malaria. La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita chiamato Plasmodium. Delle cinque specie di Plasmodium (falciparum, vivax, ovale, malariae e knowlesi) il P.falciparum è il più pericoloso.
Trasmissione. L'infezione è trasmessa all'uomo dalla zanzara femmina del genere Anopheles; la zanzara Anopheles è presente in gran parte delle regioni tropicali dell’Africa, dell’America Centrale e del Sud e dell’Asia, ed in alcune aree a clima temperato-continentale (Turchia, alcune Repubbliche centro-asiatiche dell'ex URSS), non è presente in Italia.
In determinate stagioni, nelle aree dove è presente la zanzara Anopheles, tutti i viaggiatori esposti alle sue punture, sono a rischio di contrarre la malaria. La zanzara Anopheles tende a pungere all'imbrunire e di notte, per cui è in questi momenti che devono essere messe in atto le misure di protezione (zanzariere, repellenti, insetticidi).
Quasi la totalità dei casi di malaria nei viaggiatori si verifica per non aver effettuato la protezione e/o e per non aver assunto la chemioprofilassi o per non averla presa secondo il regime prescritto; la profilassi antimalarica va eseguita seguendo perfettamente le istruzioni del medico, altrimenti è meglio non farla. Il medico di base insieme al medico del Centro di Medicina dei Viaggi, o al medico infettivologo, prescrivono il migliore schema di profilassi considerando le variabili individuali di ogni viaggiatore (età, malattie concomitanti, trattamenti farmacologici contemporaneamente assunti, località di destinazione, durata del soggiorno, modalità di viaggio).
Malattia. La malattia è caratterizzata principalmente dalla febbre spesso accompagnata da brividi e sudorazione, da cefalea, da tensione di muscoli della nuca, da nausea, vomito, dolori addominali e diarrea; ognuno di questi sintomi può essere presente, assente o può alternarsi. I sintomi compaiono solitamente 10-15 giorni dopo essere stati punti da una zanzara infetta. I viaggiatori che hanno assunto male la profilassi all’inizio della malattia possono avere sintomi più leggeri.
I casi gravi di malaria nel viaggiatore sono sempre dovuti al ritardo con cui si effettua la diagnosi e/o al ritardo con cui si inizia il trattamento. Tutte le persone che, per vacanza o per lavoro, si recano nelle zone malariche, possono contrarre la malattia, anche le persone che hanno l’hanno già avuta.
Informazioni utili
Come prevenire la malaria? Ci si protegge dall’infezione effettuando la chemioprofilassi e proteggendosi dalle punture di zanzara.
La chemioprofilassi va effettuata seguendo esattamente la prescrizione del medico.
Poiché in alcune persone la chemioprofilassi può dare effetti collaterali, evitare o ridurre l’esposizione alle punture di zanzara, continua ad essere un essenziale strumento di prevenzione.
Un’ adeguata protezione nei confronti delle punture consente di ridurre del 90% il rischio di malaria.
I presidi principali per evitare le punture di zanzara sono:
- evitare di esporsi alle punture nel tardo pomeriggio, la sera e la notte; la zanzara Anopheles tende a pungere quando l’intensità dei raggi solari si riduce;
- indossare, a partire dal pomeriggio, vestiti coprenti (maniche lunghe, pantaloni lunghi);
- usare lezanzariere trattate con insetticidi;
- utilizzare insetticidi e repellenti; i repellenti sono sostanze che si applicano sulla pelle esposta o sui vestiti per evitare un contatto con i vettori; è meglio preferire un repellente contenente N,N-dietil-3-metil-benzamide o in alternativa contenente IR335 o Icaridina.
Cosa fare quando si sospetta la malaria?
La malaria richiede una diagnosi ed un trattamento molto tempestivi, per cui se insorgono sintomi sospetti bisogna recarsi immediatamente presso un centro clinico. Nelle zone malariche tutti i centri clinici, ambulatori pubblici disseminati nel territorio, hanno i test per effettuare la diagnosi (si utilizzano test che consentono di fare diagnosi in quindici minuti, sono test simili a quelli che si utilizzano per misurare a casa la glicemia) e i farmaci per iniziare la terapia.
Informazioni pratiche
- Almeno due settimane prima di partire per un paese a rischio malarico bisogna consultare il proprio medico di base o l’ambulatorio di Medicina dei viaggi o l’ambulatorio di Malattie infettive per stabilire quale chemioprofilassi effettuare, come assumerla e come effettuare la protezione dalle punture di zanzara.
- Durante il viaggio, se dopo almeno dieci giorni di soggiorno insorgono sintomi che fanno sospettare la malaria, bisogna recarsi alla clinica più vicina (le cliniche sono ambulatori pubblici che si trovano nel territorio). Questi ambulatori sono in grado sia di fare diagnosi, che di iniziare la terapia.
- Dopo il rientro da un viaggio da un paese a rischio malarico se dovessero insorgere, fino a 20 giorni dal rientro, sintomi che fanno sospettare la malaria bisogna recarsi dal medico di base o presso un ambulatorio di malattie infettive.
Ricorda che quasi la totalità dei casi di malaria nei viaggiatori si verifica per non aver effettuato o per aver effettuato male la chemioprofilassi, che una adeguata protezione nei confronti delle punture di insetto consente di ridurre del 90% il rischio di malaria e che i casi di malaria grave nel viaggiatore sono sempre dovuti al ritardo con cui si effettua la diagnosi e/si inizia il trattamento, che la chemioprofilassi e la terapia debbono essere prescritte da un medico.
Luciano Nigro, Infettivologo, Zimbabwe