In questo articolo voglio soffermarmi su un fatto accaduto in Botswana nel marzo 2019, nell’area di Savuti nel Chobe National Park. Sotto troverete il video completo di quanto è accaduto e ho potuto filmare. Il mio consiglio è quello di alzare il volume per ascoltare i suoni e i rumori di questo video e godersi lo spettacolo in prima fila. Buona visione:
Il parere dell'esperto
Vista la particolarità della scena, ho chiesto un parere ad una guida professionista che da anni lavora sul campo per avere qualche dettaglio in più e conoscere qualche curiosità da una professionista. Alice lavora da anni nel continente africano e vi consiglio vivamente di andare a vedere le foto che pubblica e al suo Blog (link a lato sotto la foto)... Ma ecco quanto mi ha detto:
Women power: I leoni sono gli unici, tra tutte le specie di felini che quasi sempre conducono una vita solitaria, ad avere un comportamento così sociale: il maschio attira sicuramente l’attenzione grazie alla sua possente mole e per l’immensa criniera, ma sono in maniera assoluta le femmine il cuore pulsante ed attivo del branco.
Grazie alla costante cooperazione esistente tra di loro (le femmine sono tra loro sempre imparentate secondo legami di sorelle, cugine, madri e figlie) è stato riportato che gli attacchi delle leonesse possono portare all’uccisione di addirittura due prede in un solo attacco. Il ruolo di cacciatrici nelle pianure africane non è sicuramente privo di pericoli: le prede, accerchiate e disperate, possono reagire con adrenalina all’attacco dei felini, provocando alle volte ferite anche mortali per uno o più membri del branco (un bufalo africano può facilmente colpire a morte una o più leonesse durante un attacco grazie al possente boss utilizzato come arma di difesa. Zebre e giraffe utilizzano gli zoccoli per sferrare incredibili calci…).
La tecnica di caccia delle leonesse, come quella di tutti i felini, si basa su una combinazione di istinto ed apprendimento: ogni individuo all’interno del branco sa istintivamente come catturare le prede (il “training” inizia già dai primi mesi di vita, quando le mamme lasciano i cuccioli “giocare” con le prede prima di ucciderle), ma diventa sempre più esperto grazie all’esperienza. L’avvicinamento di soppiatto è necessario dato che un leone può raggiungere i 60 km/h ma mantenere questa speed soltanto per pochi secondi mentre le prede sono di solito in grado di mantenere lo stamina della corsa per un tempo più esteso.
Come già detto, sono le leonesse le vere cacciatrici all’interno del branco, il maschio dominante attende la fine della caccia prima di arrivare sulla scena del crimine e cacciare energicamente le femmine dalla foro ben meritata preda. Da passate ricerche si pensava che maggiore fosse il numero di leoni all’interno di un branco, maggiore l’intake di cibo derivante dalla caccia; ad oggi è vero il contrario: un leone adulto ha necessità di mangiare tra i 5 e gli 8 kg di cibo al giorno, e la possibilità di raggiungere questo immenso volume di carne è data dal minor numero di individui con cui compartire il cibo.
Il grande punto di vantaggio nel cacciare in un branco numeroso è la capacità di mantenere la preda per il branco e non rischiare che la stessa venga portata via da altri predatori (le iene, a differenza di leopardi e ghepardi, possono dar battaglia ad un branco di leoni per tentare di accaparrarsi un interessante bottino) *Stacchiamoci dall’idea che tutti noi abbiamo da quando abbiamo visto da bambini Il Re Leone che le iene sono semplici spazzini della savana: la iena maculata è un'eccellente cacciatrice, con la capacità di sviluppare una pressione muscolare pari a 800 kg per centimetro quadrato e con una ratio di successi maggiore rispetto a quella dei leoni stessi.
Il leone maschio, pur appunto non partecipando alla battuta di caccia, avrà sempre il primo posto a tavola in quanto principale difensore del branco da possibili attacchi di leoni non dominanti o sub-adulti; a seguire le leonesse, e solo in ultimo posto i cuccioli, che nella maggior parte dei casi, si devono accontentare degli avanzi di papà e mamme.
I fatti svolti durante il safari
Due righe per come si sono svolti i fatti di quella mattina che ancora mi risuona nella mente. Erano da poco passate le 9 del mattino e ci siamo fermati per una pausa caffè. Avevamo avvistato delle leonesse assonnate qualche minuto prima sotto un cespuglio.
Ci stavamo sorseggiando qualcosa di caldo e sgranocchiando dei biscotti quando vediamo col binocolo uno gnu che si avvicina alle leonesse ignaro delle conseguenza, tempo di metter via tutto e saltare in auto che lo gnu era già stato atterrato e preso da tutto il gruppo che si è trovato la preda senza tanta fatica. Un’oretta prima avevamo avvistato anche un leone in luna di miele con la sua leonessa appartati non lontano dal luogo sopra descritto, e dopo un pò eccoli apparire.
Chiaramente si intuisce poi chi è il Leone dominante del branco e la scena descrive benissimo quanto è accaduto, ma la cosa sorprendente è che il leone, oltre che far mangiare e prediligere il miglior cibo per la sua leonessa, è solo interessato all’accoppiamento che fa ripetute volte prima di mettersi poi alla fine finalmente a mangiare.